Alla guida del marchio dal 1956 al 2005, ha trasformato una piccola azienda di Voiron nel leader mondiale dell’attrezzatura per gli sport invernali

Se n’è andato lo scorso 18 giugno, a 93 anni, Laurent Boix-Vives, carismatico presidente di Rossignol per quasi 50 anni, dal 1956 al 2005. Sebbene l’azienda non sia stata fondata da Boix-Vives, che l’ha rilevata nel 1956, quando aveva 29 anni, per 25 milioni di franchi, l’ex presidente è stato il padre spirituale del marchio, che ha trasformato da piccola fabbrica di Voiron a leader globale della produzione e commercializzazione di attrezzatura per gli sport invernali. Sono i numeri a parlare: nel 1956 Rossignol produceva 8.000 sci all’anno, cinque anni più tardi 50.000, nel 1986 8.000 al giorno e nel 2005 il marchio ha festeggiato la produzione del cinquantesimo milione di sci.

Laurent Boix-Vives con il grande campione italiano Alberto Tomba

Il presidente e CEO del Gruppo Rossignol Bruno Cercley, nel dare la notizia, ha portato le condoglianze di tutta la grande famiglia Rossignol ai parenti più stretti di Boix-Vives e ha voluto ricordarlo così: «Il Gruppo Rossignol ha perso la sua figura più rappresentativa, che è riuscita a trasformare una piccola officina di Voiron nel gruppo leader mondiale nella produzione di attrezzatura per gli sport invernali. Laurent Boix-Vives è stato certamente uno degli imprenditori di maggiore successo del XX secolo e ha contribuito alla diffusione degli sport invernali in Francia e nel mondo. La grande famiglia Rossignol è profondamente addolorata per la sua scomparsa. Chi ha avuto la fortuna incontrarlo ricorda una persona profondamente umana, sempre pronta ad ascoltare e tanto premurosa quanto esigente. È riuscito a trasmettere la sua grande attenzione ai dettagli e la cultura del fare bene le cose a chi gli stava intorno. Abbiamo perso un simbolo, un mentore e un amico».

 A sinistra Laurent Boix-Vives con Roger Abondance, la migliore “mente” degli sci racing Rossignol; a destra con Nancy Greene, campionessa olimpica di slalom gigante nel 1968 e vincitrice della Coppa del mondo generale del 1967 e 1968

Laurent Boix-Vives ha iniziato a interessarsi a Rossignol grazie a Emile Allais, leggendario atleta Rossignol che aveva degli interessi in azienda. Fino a quel momento il principale business del marchio era legato all’industria tessile che stava precipitando in una profonda crisi e Allais, alla fine del 1955, preoccupato, era salito a Courchevel a incontrare questo giovane imprenditore turistico, proprietario di alcuni impianti di risalita, per chiedere il suo consiglio. Nel 1956 Boix-Vives rileva Rossignol insieme a un gruppo di investitori conosciuti a Courchevel che rimarranno nel capitale fino agli anni ’90. Saranno anni di profonda trasformazione e di crescita esponenziale di Rossignol e del mondo degli sport invernali. Ma la storia del marchio e degli sport invernali sarebbe stata diversa senza la mentalità visionaria di Boix-Vives.

In occasione dei 100 anni di storia di Rossignol (1907-2007) Laurent Boix-Vives posa insieme ad alcuni dei personaggi più importanti della storia del marchio: Emile Allais, JC Deborde, William Gozzi

La vera intuizione è quella di promuovere i propri prodotti grazie al successo dei campioni dello sci come le sorelle Goitschel, Jean-Claude Killy, Jean Vuarnet, fino a Franck Piccard, Sébastien Amiez e Alberto Tomba. Gli atleti vengono sedotti dai modi di Boix-Vives e dalle tante innovazioni tecnologiche. Due sci su tutti sono il simbolo del progresso tecnologico; l’Allais 60, primo attrezzo metallico con il quale Jean Vuarnet vince la discesa libera ai Giochi Olimpici di Squaw Valley nel 1960 e lo Strato, primo sci in vetroresina, lanciato nel 1965. Poi a partire dagli anni ’70 arriva l’era delle concentrazioni aziendali e anche Rossignol acquisisce diversi marchi per potere proporre al consumatore il pacchetto completo sci-scarpone-attacco, così entrano nell’orbita del gruppo gli scarponi Caber, Trappeur e Lange e gli attacchi Geze e Look, oltre agli sci Dynastar. Laurent Boix-Vives è stato uomo di finanza e strategia e proveniva da una famiglia di commercianti, ma si è sempre interessato dell’aspetto tecnico dei prodotti. Provava ogni modello con il suo maestro di sci Paulo Péaquin a Courchevel e spesso dava un parere. Si racconta che abbia fatto togliere in tutta fretta alle sette del mattino del giorno del lancio della produzione le scanalature dalla soletta dello sci SM Comp. Però il suo preferito è sempre strato lo Strato, come ha chiamato l’hotel di famiglia di Courchevel.   

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Laurent Boix-Vives con lo “Strato”, la sua creazione diventata un mito nello sci: il primo realizzato in fibra di vetro

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